Savona, le Arti Primarie al British Museum

museo arti primarie

Savona. Venerdì 5 marzo 2010 alle ore 17, presso la Hugh and Catherine Stevenson Lecture Theatre del British Museum, Giuliano Arnaldi terrà la prima conferenza internazionale del MAP, Museo di Arti Primarie. E’ un evento importante che permette a questo progetto nato a Savona e nelle Albissole di avere una vetrina prestigiosa.

Il Museo di Arti Primarie è una rete di luoghi che ospita esposizioni, concerti, conferenze, laboratori di ricerca legati alle Arti Primarie e alla loro connessione con i linguaggi dell’arte contemporanea. E’ patrocinato da Regione Liguria, Provincia di Savona, Comune di Savona, Comune di Albisola Superiore, Comune di Albissola Marina con la partecipazione della Fondazione Passaré.

Le attività presentate dal Museo per il 2010 sono innanzitutto varie esposizioni (Neolitico futuro: terrecotte delle culture di Ban Chiang, Yang Shao e di altre civiltà neolitiche; La pelle dell’anima: tessuti d’uso rituale dall’Africa, dall’Oceania, dal Giappone, dalla Thailandia; Seals: esposizione di sigilli Sumero Accadici fotografati da Luca Parodi; Contemporanea/mente: gli artisti Filippo Biagioli, Alessio Faccio Gofas, Matteo Quinto, Andrea Matiello, Mino Parodi) e poi varie attività e progetti di ricerca (“Alle origini del linguaggio”; “Fuori con la testa: la giovane ricerca italiana all’estero”; “Un altro ponte”).

Ci sarà dunque molta “Savona” alla prima Conferenza del Map: gli attori Franca De Benedetti e Jacopo Marchisio nell’ambito del progetto “ Un altro ponte”, Eliana Zunino con una performance musicale scritta appositamente dal compositore genovese Giangi Sainato. Il Vicesindaco di Albissola Marina Gianluca Nasuti porterà il saluto degli Enti Locali patrocinatori del MAP.

“Savona presenta un progetto culturale che parla di sè per parlare del mondo e al mondo – dice Giuliano Arnaldi, Sovrintendente Generale del MAP-  come la nostra città sa fare dai tempi di Giulio II al futurismo, alla grande stagione di Jorn, Lam e Fontana. Alla complessità del nostro tempo rispondiamo con lo stupore della bellezza dell’arte e il rigore della ricerca scientifica del progetto di ricerca sulle origini del linguaggio. La scelta di presentare questo progetto in una sede così impegnativa come il British Museum lanciando un appello ai giovani ricercatori italiani nel mondo nasce dalla consapevolezza della centralità di questo tema. Il linguaggio per come lo conosciamo si impoverisce sotto i colpi di cambiamenti epocali nelle relazioni tra le persone: l’uomo è sempre più “parlato” più che parlante. Comprendere il perchè di questo fenomeno pensiamo possa aiutare a comprendere il nostro tempo e a cercare di governarne i cambiamenti”.

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