Politica

Savona, Enpa soddisfazione per chiusura stagione venatoria ma “no” alle deroghe

Caccia

Savona. La Protezione Animali di Savona accoglie con soddisfazione la chiusura (che sarà domani) della stagione venatoria. “L’ennesima pesante stagione venatoria ha avuto come risultato l’uccisione, da parte di 25.000 cacciatori liguri, di almeno 250.000 animali selvatici. Ma la caccia non si chiude per tutti: fino al 15 marzo si potrà ancora vergognosamente sparare alle femmine di capriolo, adulte e cucciole, il lunedì, giovedì e sabato” dicono dall’Enpa.

“Una deroga crudele introdotta nel 2005 dallo stesso governo Berlusconi che ha appena fatto approvare al Senato il sanguinoso emendamento che permette la caccia tutto l’anno, anche nei periodi delicatissimi di migrazione, accoppiamento, nidificazione e cure parentali della fauna selvatica, nel falso recepimento delle direttive europee ma legiferando esattamente al contrario e andando incontro a multe comunitarie milionarie, che pagheranno tutti i cittadini. Triplicherebbero gli abbattimenti, come avvenne nelle stagioni venatorie 2003-2006” spiegano ancora dalla Protezioni Animali.

“Ingiuste poi le motivazioni sui danni arrecati all’agricoltura dallo storno. Si tratta infatti di un formidabile mangiatore di insetti, che gioca un ruolo essenziale nella riduzione dell’uso dei pericolosissimi insetticidi chimici, mentre i danni arrecati alle colture sono minimi; lo conferma uno studio condotto dal Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse dell’Università di Genova su commissione del Dipartimento Agricoltura e Turismo della Regione Liguria pubblicato nel 2003, dei professori Loris Galli e Silvio Spanò (appassionato cacciatore): ‘non va sottovalutato il risvolto positivo della presenza degli storni legato alla constatazione che buona parte delle 7/8 olive al giorno sottratte sarebbe infestata dalla mosca olearia, contribuendo così al controllo del parassita, unitamente a quello di forme larvali e adulte anche di altri insetti dannosi'” sottolineano ancora dall’Enpa.

“Ipotizzando la presenza in Liguria di 500.000 storni svernanti (per eccesso), per circa 80 giorni (anche in questo caso, per eccesso) si giunge ad un consumo stagionale complessivo di 7.200 quintali di olive (1 oliva = 1,8 grammi), cioè poco più del 5% della produzione regionale delle peggiori annate. Un calcolo analogo per l´annata oggetto di studio (inverno 1998-99) e sulla base dei dati reali raccolti (126.000 storni e 349 quintali prodotti), darebbe un danno dello 0,5%.” Ne è prova la recente eccezionale annata di produzione d’olio, a quattro anni dall’interruzione delle cosiddette cacce in deroga – e conseguenti multe dell’Unione Europea – a storni e fringuelli (nel 2006 ne furono uccisi in Liguria ben 91.000)” osservano i volontari della Protezione Animali.

“Altrettanto immotivata l’invocata necessità di norme per la sicurezza degli aeroporti; è dal 1992 che la legge quadro 157 sulla caccia permette ogni intervento sui volatili (articolo 2, comma 3: Il controllo del livello di popolazione degli uccelli negli aeroporti, ai fini della sicurezza aerea, è affidato al ministro dei trasporti)” concludono dall’Enpa savonese.

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