Cronaca

Risolto il giallo di Borghetto: brutta storia dietro il delitto

Conferenza stampa omicidio Borghetto

[thumb:16082:l]Borghetto S. Spirito. Uccisa con un colpo di pistola sparato a brucia pelo, a distanza ravvicinata. Così Marco Francesco Virgilli ha ucciso Francesca Bova, la giovane, madre di un bambino di otto mesi, trovata uccisa nella cantina del suo stabile, a Borghetto Santo Spirito. E’ quanto hanno appurato gli inquirenti sull’omicidio della ragazza, per il quale il tabaccaio è accusato di omicidio volontario.

Gli investigatori sono risaliti anche all’arma del delitto, una Glock 19, calibro 40, semiautomatica di fabbricazione austriaca, rinvenuta all’interno della tabaccheria e posta sotto sequestro. L’esercente aveva comunque regolare porto d’armi.

L’omicida, Marco Francesco Virgilli, è stato messo alle strette dagli inquirenti e questa mattina ha confessato il delitto nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere. L’uomo, dopo aver in un primo tempo negato di conoscere Francesca, ha confessato i rapporti con la ragazza, fino al fatale incontro di giovedì scorso, intorno alle 13 e 30, proprio nei pressi dell’abitazione di Francesca, come ipotizzato dai primi riscontri sui tabulati telefonici.

L’uomo si è presentato con la pistola, i due per parlare in riservatezza si sarebbero diretti nelle cantine del condominio. E dopo una discussione sfociata in lite il colpo di pistola che uccide la donna. Il tabaccaio scappa, ma viene fermato già nella serata del delitto. Dalle numerose testimonianze raccolte nessuno dei vicini sembra aver udito lo sparo.

“Siamo soddisfatti per aver risolto il caso in breve tempo – affermano congiuntamente gli oragni inquirenti -, abbiamo raccolto prove ed elementi schiaccianti a carico dell’uomo, ed in meno di 24 ore abbiamo fermato il colpevole e lo abbiamo fatto confessare”.

Dalla procura fanno sapere che solo nei prossimi giorni si potranno avere ulteriori elementi dall’autopsia eseguita sul corpo della donna: i risultati completi saranno disponibili tra una trentina di giorni.

Restano ancora da chiarire i dettagli sul movente del delitto. L’ipotesi più battuta è quella legata ai rapporti tra i due maturati nell’esercizio del Virgilli, forse le richieste di denaro da parte di Francesca, per prestiti e giocate ai videopoker, arrivando a pesanti minacce reciproche. “E’ arrivata a minacciare le mie due bambine piccole”, avrebbe raccontato l’assassino, “per questo l’ho uccisa”. Insomma, un rapporto di conoscenza “burrascoso”, sul quale gli inquirenti sperano di far piena luce già dalle prossime ore.

Federico De Rossi

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