Politica

Regionali: i Socialisti si “autosospendono” dal centro sinistra

Caviglia - vicesindaco savona

Savona. La Federazione Provinciale di Savona del Partito Socialista Italiano sostiene con forza la decisione assunta dal proprio Comitato Esecutivo Regionale di “autosospendersi” dal tavolo della coalizione del centrosinistra ligure per le prossime elezioni regionali. I Socialisti rivendicano la costituzione di un tavolo programmatico dove i temi del lavoro, dell’ambiente, della salute, della scuola pubblica, dei diritti civili, siano messi al centro della discussione tra le forze componenti il centro sinistra, in un alleanza che garantisca pari dignità di proposta per le forze politiche, che la dovrebbero comporre, nel  pieno rispetto dei principi di democrazia rappresentativa. “Ad oggi siamo ancora in attesa di un tavolo programmatico. Al contrario si assiste a una delega impropria al candidato Presidente del Pd, partito che ormai appare sempre più – come Arlecchino – servo di due padroni: Idv e Udc” si legge in una nota del partito.

“In Liguria il Pd, nonostante il continuo enfatizzare delle primarie come fattore fondamentale di democrazia partecipata, non ha seguito questa via. Le primarie di coalizione – prosegue la nota – avrebbero dato al cittadino-elettore la possibilità di concorrere a definire anche una graduatoria delle proposte programmatiche dei singoli candidati di partiti e movimenti e, soltanto su questi temi, verificare le possibilità di ampliamento della coalizione di governo. Invece si è scelta la strada della vecchia politica, con il Presidente Burlando impegnato in operazioni politicamente sgradevoli, tipiche del centrodestra, come l’acquisizione di candidati anche di quell’area politica”.

Il partito Socialista Italiano guarda ora alla Sinistra-Ecologia-Libertà di Niki Vendola, afferma: “Crediamo si possa stabilire un rapporto leale, come unico elemento di novità nel panorama della politica regionale e nazionale che ha l’obiettivo di contribuire a costruire una sinistra moderna, laica e di vero governo riformista, pronti alla politica delle alleanze senza però accettare subalternità e preclusioni”.

“Noi auspichiamo che il Pd sappia riconoscere questo ruolo e questo diritto, diversamente siamo pronti a confrontarci in modo autonomo con nostre liste e candidati all’appuntamento elettorale sapendo, e la recente esperienza pugliese ne è la conferma, che i cittadini e gli elettori di sinistra apprezzano coraggio, coerenza e trasparenza politica e programmatica e sono stufi di quei partiti che subordinano la buona politica alle pratiche di potere”.

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