Lettera al direttore

Lo sciopero ACTS-SAR: la solidarietà del Pcr savonese alla CGIL dopo l’attacco di Marson

Savona - sciopero acts davanti alla Provincia

“In una nostra nota diramata il 9 ottobre 2009 riguardo al processo di unificazione ACTS-SAR scrivevamo: “Il modo in cui si realizzerà questo progetto avrà un impatto diretto non solo sui cittadini fruitori del servizio di trasporto pubblico, ma esso coinvolgerà in modo i lavoratori in sciopero sotto la sede della Provinciadiretto i numerosi lavoratori delle aziende consortili di trasporto.
Il nuovo Assessore provinciale ai Trasporti, Paolo Marson, ha più volte sostenuto che il progetto di fusione tra ACTS e SAR è già pronto.
Tuttavia i problemi che tale progetto dovrà affrontare sono molteplici e importanti. Ad iniziare dal piano industriale. Ad oggi non ci è dato di conoscere il contenuto della “fusione” e non sappiamo se le parti sociali, che per noi dovranno essere coinvolte in modo evidente, abbiano notizie più dettagliate in merito.
Ci pare, tuttavia, che anche in questo caso si segua il canovaccio di altri temi importanti che sono sul tavolo provinciale in questo periodo. Il canovaccio è quello di una procedura e di una soluzione già preparata centralmente, che ha coinvolto solo i vertici, assessori provinciali e regionali, presidenti di ACTS e SAR, con l’obiettivo di predisporre un pacchetto preconfezionato senza il preventivo coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti su un tema così importante. Questi attori a nostro dovrebbero essere: i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali, gli azionisti delle aziende consortili (comuni e province), la Regione, i consigli di amministrazione delle aziende consortili, gli utenti del servizio”.

“Lo sciopero dell’11 gennaio 2010 è li a dimostrare che ciò che temevamo si è puntualmente verificato. Se ciò non fosse vero e se non vi fossero problemi di sorta perché mai così tanti lavoratori avrebbero aderito allo sciopero? Perché si sono esasperati gli animi con atteggiamenti di chiusura e di non ascolto? Perché, da parte della Provincia, si è deciso di andare ugualmente avanti nell’accordo escludendo la parte maggioritaria delle sigle sindacali? Perché si è applicato lo stesso canovaccio del metodo romano ormai consueto dell’accordo sindacale separato? Questo si ha una motivazione politica, quella di indebolire i lavoratori e tentare di isolare chi si oppone ad accordi che non risolvono i problemi da essi sollevati (turni, organico)”.

“Una cosa non avevamo previsto, che nel canovaccio procedurale seguito dall’amministrazione provinciale, fosse incluso anche l’elogio degli accondiscendenti a prescindere e la demonizzazione di chi esprime la propria contrarietà. Non serve recitare il ruolo dell’imbonitore di turno che, evocando lo scenario di precarizzazione e di insicurezza del posto di lavoro, tenta di recitare contemporaneamente la parte del buon datore di lavoro e del sindacalista che ha a cuore prima di tutto gli interessi dei lavoratori”.

“Siamo sicuri che i lavoratori sono capaci di difendere e far rispettare i lori diritti ed i loro interessi, in termini democratici e di confronto, così come le organizzazioni sindacali che hanno accompagnato la storia del nostro paese”.

“Per governare non servono né super ministri, né super presidenti di provincia, né super assessori, serve solo ascoltare e capire che se qualcuno protesta non è perché non sa che altro fare! Questo insegna la storia del movimento operaio e sindacale italiano! Anche in virtù di ciò esprimiamo piana solidarietà alla CGIL pesantemente insultata dall’Assessore Marson”.

Commissione Lavoro PRC Savona

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