Frustrate e sottopagate: 6 donne su 10 sognano un lavoro…”da fiction”

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Insoddisfatte, frustrate, con poca fiducia in ciò che accadrà: ecco come si mostrano le donne quando si parla del loro lavoro attuale o futuro.

Almeno sencondo lo studio promosso da BocconiTrovato&Partners, e realizzato attraverso 630 interviste a donne tra i 18 e i 55 anni, dove il gentil sesso lamenta ritmi di lavoro stressanti, una meritocrazia giudicata inesistente e un divario abissale con i colleghi uomini.

E le cose non vanno meglio per quelle che ancora studiano o sono in cerca del primo impiego: il 58% è convinta che sarà costretta ad accontentarsi di un lavoro privo di soddisfazioni.  Secondo lo studio il lavoro ideale per le donne è quello che riesce a conciliare carriera e famiglia (69%). Il 63% delle intervistate che già lavorano (pari al 55% del campione), ha ammesso di non essere pienamente soddisfatta del proprio impiego, così come il 58% di quelle che studiano o sono in cerca del primo lavoro (45% del campione) si dice convinta difficilmente troverà un lavoro in grado di soddisfarla pienamente. In ogni caso, guardando al loro futuro, sono sempre di più (42%) quelle che dicono che il posto fisso non è più in cima alla loro lista dei desideri, addirittura il 53% dice che è molto meglio, anche se più rischioso e difficile, cercare di affermarsi come professioniste.

Le motivazioni di una così alta percentuale di donne insoddisfatte del proprio lavoro sono molteplici: si va dall’insoddisfazione legata alla carriera (74%), alla rabbia per vedere totalmente o quasi assente la meritocrazia, soprattutto riguardo ai colleghi uomini (42%), ma sono in moltissime (66%) a non amare la tipologia di lavoro che fanno o che si prospetta per il loro futuro. Il 69% dice che vorrebbe poter andare avanti con la propria carriera e allo stesso tempo potersi creare una famiglia: un vero e proprio miraggio per i ritmi di lavoro (42%), per il livello degli stipendi (35%), ma anche per il clima aziendale dove il metter su famiglia viene visto come un forte handicap (19%).

Di fatto solo il 18% ritiene oggettivamente conciliabili carriera e famiglia, senza che uno dei due aspetti sia fortemente influenzato (negativamente) dall’altro. Tra i lavori più ambiti dalle donne al primo posto si piazza la professione di avvocato, seguita da una carriera in politica o nel mondo del giornalismo. Ma quali sono i loro modelli di riferimento? Uno dei modelli più citati (38%) viene dal piccolo schermo, ovvero dalla fiction “Un caso di coscienza” (che non a caso ha ottenuto ascolti da record), e più precisamente dall’avvocato interpretato da Loredana Cannata, ma non mancano i riferimenti reali, come l’avvocato Giulia Bongiorno (citata ad esempio dal 27%) o la celebre Anna Bernardini de Pace (18%), indicate come personaggi di grande successo e famose per essersi occupate di cause importantissime.

Solo il 39% ha come sogno nel cassetto una carriera da attrice mentre al sesto posto nella top ten dei lavori più sognati dalle donne c’è l’imprenditrice (34%), e in questo caso il riferimento più citato è Emma Marcegaglia (39%). Settima posizione per la professione medica (31%), anche in questo caso, come per gli avvocati, per molte intervistate i riferimenti e i modelli si trovano nei medici resi celebri da fiction e serie Tv (49%), da “Grey’s Anatomy” a “Dottor House”.

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