Economia

Sanità, riparto fondo nazionale: i commenti di Burlando e Montaldo

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[thumb:2299:l]Regione. “La trattativa sul riparto tra le regioni del finanziamento del fondo sanitario nazionale è stata molto difficile. Cominciata con un’invasione di campo del Governo che ha inviato una proposta senza aspettare la decisione delle regioni come è sempre avvenuto e cambiando tutti i criteri che erano stati adottati dal 2007 ad oggi”. Questo il commento, a “caldo”, dell’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo sui risultati dell’accordo tra le regioni sul riparto del fondo sanitario nazionale, dopo una notte trascorsa in sede di conferenza Stato Regioni per definire i fondi del 2010 per la Liguria.

“Siamo passati da un taglio di 129 milioni di euro rispetto al 2009, pari a circa il 4,25% in meno a 20 milioni, pari a un meno 0,6% – ha sottolineato Montaldo – tutto ciò perché non sono stati riconosciuti i criteri di anzianità della popolazione, una penalizzazione forte per la nostra regione. La nostra battaglia era per non scendere sotto i livelli di finanziamento dello scorso anno, non ce l’abbiamo fatta e insieme a noi altre regioni sono scese, come la Calabria e la Basilicata”.

“Abbiamo lavorato in un clima molto teso e difficile – ha ribadito l’assessore Montaldo – rovinato dall’iniziativa del Governo”. Ammontava a 3 miliardi e 43 milioni di euro il fondo sanitario a disposizione della Liguria per il 2009 che nel 2010 scenderà a 3 miliardi e 23 milioni di euro. Un riparto che l’assessore alla salute giudica sbagliato “proprio perché non si tiene conto della presenza di anziani in Liguria”.

“Infatti le regioni più penalizzate sono proprio quelle con più anziani – ha detto Montaldo – la Toscana, l’Umbria, le Marche, il Piemonte, l’Emilia Romagna, mentre più favorite appaiono regioni come la Lombardia, Veneto e Sicilia dove è aumentata la popolazione”. “Il taglio di 20 milioni di euro deciso dal Governo – ha sottolineato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando – che riporta l’orologio dei criteri di riparto indietro al 2006, è profondamente sbagliato per due ragioni, la prima perché non tiene conto della popolazione anziana che costa 7 volte di più rispetto agli altri e la seconda del percorso di risanamento compiuto dalla Liguria”.

Presidente della Regione e assessore alla salute ribadiscono che “sarà un anno complicato, ma non produrrà alcun arresto nel percorso di riduzione delle tasse. Si lavorerà per non toccare i servizi essenziali”.

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