Politica

Regionali, il Pcl presenta i candidati savonesi e critica il Governo

[thumb:15620:l]Savona. Il Partito Comunista dei Lavoratori ha presentato questa mattina la lista di candidati per la Provincia di Savona a sostegno di Giuliana Sanguineti, in corsa per la presidenza della Regione Liguria. Presente anche il portavoce nazionale del partito Marco Ferrando. Per il Pcl le regionali arrivano in un momento di attesa per il ricorso presentato al Tar per il caso liste delle recenti elezioni provinciali, una pronuncia da parte del Tribunale amministrativo regionale che dovrebbe arrivare per la metà di gennaio.

Ecco i candidati: Ireo Bono (savonese, medico in pensione e attivista nella politica di sostegno alla lotta palestinese e sulle questioni internazionali), Michele Brosio (savonese, artigiano, già presidente della Seconda Circoscrizione), Giorgio Cavallero (operaio metalmeccanico valbormidese), Antonio Episcopo (residente a Pietra Ligure, operaio, già candidato alla carica di sindaco di Pietra), Felice Nicoletti (residente ad Albisola Superiore, operaio e mebro del direttivo Filcem Savona e Rsu Fac) e Bianca Parlanti (pensionata di Finale Ligure).

“Sarà una campagna elettorale interamente dedicata ai lavoratori, alle prese con la crisi e con fabbriche che chiudono senza una reale prospettiva di ripresa e nuova occupazione. Faremo capire ai lavoratori della Provincia savonese e dell’intera Regione il bluff portato avanti da centro destra e centro sinistra, dimostrando che solo il Pcl può rappresentare degnamente la classe proletaria del nuovo millennio” ha detto la candidata Sanguineti.

La presentazione della lista è stata anche l’occasione per Marco Ferrando di fare il punto su alcuni temi nazionali. Ovviamente a tenere banco è stata l’aggressione subita ieri a Milano dal Premier Silvio Berlusconi: “Il titolo cubitale de ‘Il Giornale’ (‘violenza costituzionale) chiarisce la cinica operazione in corso”. [image:15620:r]

“Altro che ‘pacificazione’ ! Il Governo addossa alle opposizioni, e persino alla Costituzione, la responsabilità del gesto di una persona psicolabile e fa leva sul martirologio di Berlusconi per lanciare un nuovo affondo plebiscitario contro le opposizioni, per una modifica bonapartista della costituzione” aggiunge il portavoce nazionale del partito.

“Occorre reagire. L’ipocrisia di un ministro degli interni che appartiene ad un partito che evoca i ‘fucili’ secessionisti e il ‘Bianco Natale’ anti-migranti, ma che recita la ‘non violenza’, va apertamente denunciata. Le sinistre politiche e sindacali non devono farsi intimidire dal clima minaccioso che si annuncia. Di fronte ai balbettii di Pd e Udc devono rilanciare un’opposizione sociale e politica, radicale e di massa, preparando un vero sciopero generale” ha proseguito Ferrando.

“Lo sciopero generale è l’unica via capace di sconfiggere il Governo, di prepararne la caduta, di aprire la via di un’alternativa vera” conclude il portavoce nazionale del Partito Comunista dei lavoratori.

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