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Savona, decine di colombi avvelenati in piazza Saffi

[thumb:13677:l]Savona. Dopo le fucilate in via Untoria e Barbiani, i calci in via Orefici e le frecce in via Sauro, è arrivato il veleno in piazza Saffi. Ottanta colombi sono stati raccolti, fulminati da sostanze velenose, dai volontari della Protezione Animali ieri pomeriggio a Savona, nell’aiuola davanti alla Prefettura. Altri dieci animali soccorsi agonizzanti sono morti poco dopo malgrado le cure.

In serata le guardie zoofile dell’Enpa hanno consegnato quattro sacchi di corpi al Servizio veterinario dell’Asl2, per lo smaltimento e le analisi che verranno effettuate dall’Istituto Zooprofilattico. Hanno inoltre redatto una notizia di reato per maltrattamento ed avvelenamento di animali, che oggi consegneranno al Procuratore capo della Repubblica.[image:13676:r]

I piccioni sono stati al centro, nei giorni scorsi, di infuocate polemiche da parte di alcuni commercianti della zona dove è avvenuta la strage, che accusano ingiustamente gli animali di portare gravi malattie, pericolo escluso dalle autorità sanitarie e dalla ricerca scientifica. “Sono invece soltanto aumentati di numero – dichiarano i volontari dell’Enpa – e da tempo chiediamo al Comune di aprire un tavolo tecnico per risolvere le problematiche locali ed avviare studi per campagne di somministrazione, purtroppo costose, di mangimi sterilizzanti, come avviene nei pragmatici comuni di Bolzano e Modena (solo per citarne alcuni). Fino ad oggi a Savona si pensa invece di spendere un mucchio di soldi per catturarne diverse centinaia, ammazzarli ed analizzarli, per scoprire quanto già si sa: i colombi possono portare alcune malattie ma, gli specialisti concordano, non rappresentano un pericolo sanitario per la popolazione”.

Per i colombi di piazza Saffi l’Enpa ha presentato al Comune uno studio di fattibilità per spostarli in una zona meno critica (piazza del Popolo, lungo l’argine del Letimbro), dove installare mangiatoie attrezzate.

A seguito dell’ordinanza del marzo 2009 del sottosegretario Martini contro gli avvelenamenti, spetta ora al sindaco bonificare entro 48 ore l’area ed al Prefetto convocare un “tavolo di coordinamento” per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno.

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