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Regione, approvata la legge sulla biodiversità

bosco

[thumb:453:l]Regione. E’ stato approvato con 21 voti a favore e 12 contrari, tutti del centrodestra, il testo legislativo regionale per la tutela e la valorizzazione della biodiversità. La nuova legge, che non istituisce nuove limitazioni all’attività venatoria, crea la rete ecologica regionale. “In questo modo – ha spiegato il presidente della commissione ambiente e territorio, il verde Carlo Vasconi – si garantirà una continuità territoriale tra le varie aree protette, che in Liguria sono 127, accrescendo l’efficacia delle norme di tutela naturalistica”.

In particolare il provvedimento protegge la diversità delle specie animali e delle specie vegetali selvatiche, degli habitat e di altre forme naturali del territorio, concorrendo alla formazione della rete ecologica europea, denominata “Natura 2000”.

Voto bipartisan su due ordini del giorno, che prevedono rispettivamente di “assicurare al provvedimento adeguata copertura finanziaria” e di “assicurare agli enti di gestione individuati dalla legge in questione le strutture materiali, le risorse umane e la copertura finanziaria necessarie all’effettivo svolgimento delle funzioni loro assegnate”. Approvato anche (ma col voto contrario dei Verdi) un ordine del giorno che impegna la Regione “a predisporre uno studio al fine di ridiscutere e ridefinire le modalità per la determinazione dei siti di interesse comunitario, considerate le modifiche e i mutamenti intervenuti nella situazione del territorio regionale a 15 anni dalla loro individuazione”.

Critica la minoranza. Citando alcune delibere della giunta che hanno stabilito finanziamenti per la tutela della biodiversità, Matteo Rosso (Pdl) si è detto preoccupato: “Si sono già stanziati centinaia di migliaia di euro: 50 mila per la salvaguardia della campanula sabatia, altri 40 mila euro per i chirotteri. In una delibera del marzo sono stati destinati 500 mila euro a enti sul territorio per salvaguardare l’habitat naturale. In un momento in cui mancano soldi per la sanità, mi sembrano troppi”.

“Tutta la politica ambientale nazionale è la ricaduta di quella europea – ha detto il consigliere Pdl Angelo Barbero -. A differenza di noi, gli altri Stati recepiscono le norme protezionistiche sull’ambiente attuando meccanismi di compenso sui settori economici. Invece in Liguria questo non accade, a danno di chi vive nell’entroterra. Le risorse previste dal disegno di legge sono esigue e fanno da contraltare a nuovi compiti e nuove funzioni. La mancanza di un finanziamento congruo renderà inattuabile la legge”.

“Questa – ha tuonato l’esponete del centrodestra – è una politica ambientale ideologica, che non tiene conto della tradizionale cura del bosco. Quello che facevano una volta i contadini ed oggi non è più permessa. In questo meccanismo c’è qualcosa che non torna. Gli animali selvatici, oggi, sono tutti malati: i cinghiali hanno la tubercolosi, le volpi hanno la rabbia e le leggi non sanno fronteggiare questi problemi”.

Dura la replica dell’assessore all’ambiente Franco Zunino, che ha risposto che la Liguria non è l’unica Regione ad avere una legge sulle biodiversità, ricordando che queste sono ritenute una priorità dal consiglio europeo: “Abbiamo il dovere di valorizzare questo patrimonio, non c’entra nulla l’ideologia. I consiglieri di minoranza hanno avuto otto mesi per presentare contributi migliorativi e sarebbe stato opportuno discutere di questi aspetti in commissione, dove invece non è stato presentato nessun emendamento”.

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