Regione, Vesco: “Pessima la qualità del servizio ferroviario”

Liguria. Una drastica bocciatura per la qualità dei servizi offerti da Trenitalia in Liguria. E’ quanto emerge dai dati sui monitoraggi effettuati dal RINA su incarico della Regione, resi pubblici oggi dall’assessore ai Trasporti Enrico Vesco.

In particolare, a settembre sono stati effettuati 18 sopralluoghi, per un totale di 121 ispezioni, che hanno prodotto solo nel 17% dei casi un risultato di conformità, mentre nel 44% delle volte è stata rilevata una “non conformità” quando non addirittura una “grave non conformità”, riscontrata quasi in due occasioni su cinque.

“In riferimento ai cicli di pulizia delle carrozze viaggiatori – ha dichiarato l’assessore – è stato riscontrato un progressivo e generale abbandono del servizio: a Savona nessuna ispezione ha portato ad un risultato di conformità, a Ventimiglia si è riscontrato l’80% di gravi non conformità e soltanto il cantiere di Genova si è distinto positivamente. Il grado di pulizia delle diverse zone in cui è suddivisa la carrozza evidenzia, come il mese scorso, un risultato particolarmente negativo sugli elementi esterni”.

“Per quanto riguarda il lavaggio dell’esterno cassa, sia meccanizzato che manuale, si è osservato in quasi la metà dei casi un risultato insufficiente e viene evidenziato come talvolta il lavaggio cassa non venga effettuato sia per mancanza di personale, sia per la rottura del macchinario, sia per il posizionamento del treno su binari non corretti” ha proseguito poi Vesco.

Dure le conclusioni tratte dall’assessore ai trasporti della giunta Burlando: “I risultati ottenuti non fanno che confermare la percezione che i pendolari e i viaggiatori avvertono quotidianamente. E’ chiaro dunque che gli standard minimi fissati vengono costantemente disattesi anche a fronte di un maggior impegno della Regione Liguria, che ha stanziato un milione e mezzo di euro sia per il 2007 che per il 2008 e con altre regioni ha appoggiato Trenitalia nei confronti del Governo affinché ottenesse l’adeguamento dei contributi all’inflazione. Tutto questo imporrebbe il mantenimento degli attuali servizi con adeguati livelli di qualità.”

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