Immigrazione: in Liguria superata la soglia dei 100 mila residenti

Regione. Gli stranieri residenti in Liguria sono cresciuti nel 2007 dell’8-10% e, per la prima volta, nella regione è stata superata la soglia delle 100.000 presenze. Sono i dati elaborati come ogni anno da Caritas-Migrantes. Gli studiosi hanno spiegato che si nota ormai una certa “stabilizzazione” dei processi migratori, una crescita meno tumultuosa di quella registrata tra 2006 e 2007 che conferma però un processo continuo, che sta sempre più radicando gli immigrati nella società ligure.

Per Andrea Torre si tratta di un evento molto positivo perché, come accade in tutta Italia, gli stranieri giunti nella regione sono per l’80% al di sotto dei 45 anni: “poiché l’ invecchiamento della popolazione italiana è previsto con precisione dalle proiezioni, la presenza di questa fascia di stranieri potrà bilanciare i futuri pensionamenti. Solo in parte però – ha aggiunto Torre – perché anche con un incremento degli stranieri il gap tra cittadini lavoratori e pesnionati per ora non è colmabile”.

Anche in Liguria gli stranieri producono un Pil molto superiore in percentuale alla presenza, allineato al dato italiano: gli stranieri, che sono il 5,4% del totale, producono il 9% del Pil nazionale. Genova rimane la provincia con il maggior numero di immigrati (53% del totale), seguita da Savona, Imperia e La Spezia.

Per quanto riguarda le nazionalità, non ci sono variazioni di rilievo, con gli ecuadoriani in testa, seguiti da albanesi, marocchini e romeni. Cresce la migrazione dall’Ucraina, in maggioranza composta da donne che trovano lavoro nelle case dei liguri come domestiche, e diminuisce la presenza di stranieri europei secondo un trend ormai consolidato.

Tra le note positive, dice la Caritas, anche l’aumento degli stranieri nelle scuole liguri, dove rappresentano ora il 9% della popolazione scolastica distribuita in modo omogeneo dalle materne alle superiori. Sul fronte del lavoro emerge che gli occupati nati all’estero sono 59.000, pari al 13% della froza lavoro inserita come dipendente. Tra il 2006 e il 2007 i lavoratori stranieri sono aumentati di quasi 10.000 unità (il 19%) ma, dice la Caritas, per metà è legata all’ingresso della Romania nella Ue e testimonia l’emersione del lavoro sommerso.

Dai dati nazionali, ha evidenziato ancora Andrea Torre, “emerge come il gettito fiscale prodotto dai lavoratori stranieri raggiunga i 4 miliardi di euro l’anno, quattro volte più di quanto destinato dalle politiche comunali e statali ai servizi speficici per gli stessi immigrati, cioè un miliardo”.

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