Garlenda, il sindaco: “sulla nuova borgata speculazione politica”

Garlenda nuovo borgo

[thumb:2876:l]Garlenda. “Il WWF e Italia Nostra, due associazioni che hanno molti meriti nella tutela del patrimonio ambientale e storico culturale, questa volta intervengono a Garlenda sul progetto della Nuova Borgata Ponte privi di una corretta informazione e comunque con molto in ritardo rispetto alla presentazione pubblica del progetto nel 2006. Questo ritardo, che può far pensare a sollecitazioni strumentali in prossimità delle elezioni amministrative, non ci esime dal precisare i contorni di alcune inesattezze apparse sulla stampa”. Così il primo cittadino di Garlenda Giuliano Miele risponde alle presunte volumetrie eccessive e alla scarsa trasparenza per l’insediamento dei privati in merito al progetto della nuova borgata Ponte.

“Il progetto del nuovo centro del paese, su quelle aree, ha origini remote: oltre 25 anni fa – sottolinea il sindaco -. L’esatta ubicazione, i contorni dell’area, le altezze le cubature, la tipologia del fabbricato sono quelle ben dettagliate nel Piano Regolatore Generale all’art 17 Zona C1 Località Ponte (vedi allegato sotto). Il Piano Regolatore Generale e’ stato elaborato ed approvato negli anni che vanno al 1999 al 2004 dall’amministrazione guidata dall’ex Sindaco Dario Braggio. Nel 2005 la nuova amministrazione ha dato attuazione alle previsioni del Piano ed il nuovo progetto è stato presentato alla minoranza senza che fossero sollevate obiezioni”.

“Questa amministrazione – conclude Miele – ha agito nel rispetto delle regole e delle normative, e non ha mai escluso la necessità di eventuali altri passaggi tecnico-formali”.

Ecco l’allegato: La zona C1 località Ponte (mq. 18.376 di cui attualmente mq. 8540 a servizi, 2400 zone BS da demolire, 7436 liberi da edificazione) è situata in prossimità dell’antico insediamento vicino al ponte di pietra, alla piazza del monumento ai Partigiani, alla scuola elementare, ed ai campi da tennis; intorno diversi ristoranti, in prossimità della strada provinciale; ha una posizione centrale rispetto all’intero comune, una buona dotazione di servizi pubblici circostanti e la disponibilità di aree libere quasi pianeggianti.
Per tale area è previsto: obbligo di Strumento Urbanistico Attuativo, comprendente l’area F1 della Piazza ai Partigiani, l’area F1 degli impianti del tennis, i giardini ed i parcheggi; tale intervento può essere attuato dai privati entro i primi tre anni dall’approvazione del P.R.G. da parte della Regione Liguria; decorso infruttuosamente tale termine senza che siano state avanzate concrete proposte, compete al Comune di farsi carico della redazione del Piano; parte centrale dell’area da destinare a piazza pedonale, piazza utilizzabile anche per usi diversi e temporanei e/o manifestazioni come spettacoli estivi; realizzazione di collegamenti pedonali con la piazza preesistente, con lo insediamento esistente zona A7 che dal ponte in pietra si ricongiunge alla piazza, con i campi da tennis; esclusione di una nuova viabilità veicolare di attraversamento dell’area in superficie, ma collegamento con l’interrato a parcheggi; la futura edificazione deve essere concentrata unicamente sull’area libera e/o sull’attuale Piazza dei Partigiani e non sulle aree destinate all’attività sportive tramite accordo preventivo tra la Amministrazione Comunale e gli aventi titolo; nella zona è vietata l’edificazione sparsa o con tipologie diverse da quella indicata; la realizzazione di nuovi fabbricati che reinterpretino gli elementi tipici delle borgate liguri con parti a uno o due piani, alternate a limitati corpi di fabbrica con altezza a tre piani, con numerosi passaggi ad archivolto e collegamenti con i parcheggi interrati e le cantine private: altezza massima 10,60 metri con un piano intero a 3,50 e uno a 2,70 m. e l’ultimo mansardato, indice territoriale 0,50 mc./mq. corrispondente a mc. 9.188 di cui 4.594 destinati a residenza ed altrettanti a funzioni non residenziali;
Per la destinazione d’uso del piano interrato: viabilità di servizio, parcheggi pubblici/privati, cantine e locali di deposito delle attività soprastanti degli operatori economici; servizi tecnici quali caldaie, locali contatori, ecc; per il piano terra: attività commerciali ed artigianali, studi professionali attività di ristorazione e pubblici servizi, servizi sociali polivalenti, servizi privati come palestre, spazi per esposizione, ecc. attività complementari, diversificate con porticati aperti e passaggi di attraversamento collegamento all’interno dell’edificio con funzione anche prospettica; per i piani superiori: residenze ed eventualmente studi professionali con superficie complessiva inferiore al 75% della volumetria del piano terra; l’eventuale utilizzo del secondo piano non potrà essere superiore al 25% del piano terra; il mantenimento/miglioramento delle aree a servizi pubblici con esclusione della Piazza dei Partigiani che può avere tutt’altra forma; gli edifici esistenti verso il torrente dal Ponte alla Piazza dei Partigiani possono prevedere una specifica ricomposizione delle facciate rivolte verso tale zona, ma nei limiti volumetrici previsti per la zona A7 e senza usufruire dell’indice della zona C1; nel caso che il progetto esecutivo inserisca limitatissimi tratti delle limitrofe zona A7 per poter realizzare piazze o altri spazi funzionali alla viabilità pedonale tali inserimenti saranno soggetti a acquisto da parte degli attuatori, eventualmente ad esproprio e non a vantaggi volumetrici;
obbligo di realizzare diversi fotomontaggi almeno da borgata Castelli e Paravenna; l’intervento può essere realizzato per fasi successive su un unico progetto complessivo in modo da facilitarne la realizzazione; eventuali deroghe dalle distanze delle strade verso il tennis e l’insediamento antico di Ponte (art. 28.11 lettera d) del Regolamento edilizio approvato);

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