Economia

Economia italiana in stagnazione, tagliate le stime di crescita

Nel secondo trimestre del 2008 il pil è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre del 2007. Lo comunica l’Istat. La stima preliminare del prodotto interno lordo aveva rilevato una variazione tendenziale nulla e la stessa variazione congiunturale. A rilevare che l’economia italiana è in “stagnazione” con il pil 2008 praticamente fermo, 0,1% è stata anche la Commissione europea nelle previsioni intermedie.

Tagliate dunque le stime di crescita per l’Italia rispetto allo 0,5% previsto la scorsa primavera. In Italia l’inflazione salirà al 3,7% nel 2008, in crescita rispetto al 3% previsto dalla Commissione Ue la scorsa primavera. Bruxelles punta il dito contro la politica salariale italiana che non corrisponde ad un relativo incremento della produttività, “potrebbe impedire un rapido declino dell’inflazione”. Bruxelles taglia inoltre le stime di crescita della zona euro che subirà un “rallentamento più marcato del previsto” con un incremento del pil dell’1,3% nel 2008, in calo rispetto all’1,7% previsto in primavera. Non manca poi l’allerta inflazione, che salirà al 3,6% in Eurolandia, rispetto al 3,1% previsto in primavera.

“La recessione tecnica rischia di planare sull’Eurozona”, ha dichiarato il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, parlando di fronte alla commissione Affari economici e finanziari del Parlamento europeo. Juncker ha tuttavia sottolineato la parola ‘tecnica’, per far capire che non teme una recessione vera e propria. “Non vedo – ha detto infatti – lo spettro di una recessione per la zona euro”. Tuttavia ha proseguito “è certo vero che l’attività economica si è ridotta notevolmente”. Anzi, “sembrerebbe che la crescita resterà in stallo, non so – ha ribadito – se questo implicherà la recessione tecnica”. Comunque, ha concluso, io “non parlo di vera recessione, ma questa situazione deve essere definita seria e richiede tutti i nostri sforzi per mitigarne gli effetti”.

L’economia europea dovrebbe gradualmente riprendersi anche se restano forti incertezze, ha detto dal canto suo il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, davanti alla commissione Affari economici e finanziari del Parlamento europeo a Bruxelles. “L’attuale episodio di debole crescita economica – ha dichiarato – dovrebbe essere seguito da una graduale ripresa. In particolare, se durerà, il calo dei prezzi petroliferi dal loro picco a luglio aiuterà a rafforzare i redditi reali disponibili, con un livello di occupazione che resta elevato e un tasso di disoccupazione basso secondo gli standard storici”.

Tuttavia, ha avvertito, “l’incertezza che circonda le prospettive di crescita è particolarmente elevata nell’attuale congiuntura, con rischi negativi relativi soprattutto ai nuovi incrementi dei prezzi energetici e alimentari e ad un impatto potenzialmente più negativo negli sviluppi del mercati finanziari rispetto a quanto previsto attualmente”. “Dobbiamo stare attenti in modo permanente, non possiamo abbassare la guardia e riposare sugli allori”, ha infatti sottolineato Trichet riferendosi alle turbolenze finanziarie . Le turbolenze , ha detto, “iniziate nell’agosto 2007 sono un processo ancora in corso”. E “l’analisi monetaria conferma il prevalere di rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi a medio e lungo termine”. In ogni caso “il board della Banca centrale europea ritiene che l’attuale politica monetaria contribuirà a raggiungere l’obiettivo della stabilita’ dei prezzi a lungo termine”.

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