Andora, una barriera sommersa per proteggere posidonia e specie ittiche

Andora. Ad ottobre ad Andora partirà la realizzazione di una barriera sommersa per la protezione della prateria di posidonia oceanica ed il ripopolamento di specie alieutiche sul fondale marino. Un’opera a difesa dell’ambiente che incontra anche le ragioni dell’offerta turistica, visto che i visitatori potranno ammirare le specie ittiche del mare andorese proprio grazie alla barriera artificiale.

Il progetto consiste nel collocare una barriera costituita da strutture artificiali ecocompatibili amovibili ottenuta dall’assemblaggio di moduli elementari in un’area interdetta alla pesca a strascico, ad una profondità compresa tra i 23 ed i 27 metri, ad una distanza dalla costa di circa 1050 metri a ponente del torrente Merula.

I gruppi modulari saranno posati su tre file per una lunghezza complessiva di 1012 metri ed una larghezza di circa 50 metri. Sono alti circa 1,85 metri ed hanno un diametro di circa 3,80 metri. La barriera sommersa sarà realizzata in due stralci: il primo (lunghezza di 266 metri) per un importo di 140 mila euro, il secondo (lunghezza di 746 metri) per un importo presunto di circa 420 mila euro.

Il secondo stralcio è stato adottato dalla Regione Liguria come progetto base per partecipare, quale partner, alla selezione del “Life+ 2007”, per promuovere il progetto europeo Mermaid (Marin Environmental Resources, Managing Actions to Involve local Decisors) finalizzato alla messa a punto e sperimentazione di misure operative-gestionali per la gestione dei SIC marini a prateria di posidonia oceanica.

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