Politica

Vado, il sindaco Giacobbe risponde a Legambiente

Giacobbe sindaco Vado

[thumb:3976:l]Vado Ligure. Il sindaco Carlo Giacobbe controbatte a Legambiente sul conferimento della “Bandiera Nera 2008” al Comune di Vado quale “nuovo pirata del mare” per il progetto della piattaforma Maersk. “Pur rispettando le valutazioni della associazione, mi permetto di contestarlo sul piano del merito, della motivazione e del metodo – scrive il primo cittadino in una lettera ai dirigenti dell’associazione – Penso si sia giunti a tale giudizio più per informazioni e considerazioni pregiudiziali che per un approfondimento vero e diretto della situazione. Riguardo alle fondamentali componenti dell’impatto ambientale e in particolare di quelli che incidono sulla salute dei cittadini il bilancio ambientale tra la situazione attuale e quella che si determinerà con la realizzazione della piattaforma non dovrà essere negativo.

“In questa direzione – prosegue Giacobbe – vanno la limitazione delle dimensioni della piattaforma ad un tratto di mare oggi delimitato e occupato da tre pontili; la realizzazione della piattaforma in grande parte su impalcato per consentire la circolazione delle acque della rada; la eliminazione di un parco carbone a cielo aperto che oggi occupa circa 100.000 metri quadrati; la eliminazione di silos granari di circa 40.000 metri cubi affacciati sul mare (che bandiera meriteremo se finalmente i silos andranno giù? Veniteli a vedere!). La piattaforma sarà inserita in un programma di riqualificazione urbana, soprattutto rivolto agli arenili di Porto Vado e Vado Centro”.

Il sindaco intende fare chiarezza anche a proprosito della consultazione popolare sulla piattaforma Maersk: “Sulla consultazione è bene fare chiarezza. Il progetto è previsto da un piano regolatore approvato dagli enti locali nel 2002 e giunto a definizione nel 2005 con il voto del consiglio regionale. Nel 2002 una richiesta di referendum consultivo non fu accolta con argomenti giuridici, in quanto l’argomento andava ben oltre interessi puramente locali”.

Così conclude Giacobbe: “La consultazione ha manifestato indubbiamente una ostilità e una preoccupazione maggioritarie verso la piattaforma e le sue conseguenze, ma lo spazio concreto per l’amministrazione è quello di farsi forza dell’esito della consultazione per ottenere ulteriori miglioramenti del progetto e più concrete garanzie”.

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