Politica

Piano sanitario regionale: i sindaci dicono sì

Savona conferenza sindaci

[thumb:4114:l]Savona. La Conferenza dei sindaci che, ieri in Comune a Savona, doveva esprimersi sugli ultimi emendamenti apportati al piano regionale di riordino della rete ospedaliera, si è conclusa con i 5 voti contrari di Loano, Borghetto, Finale, Calizzano e Bardineto, 28 favorevoli e 10 astensioni. Oggi l’attesa discussione e votazione in consiglio regionale. Durante la riunione dei sindaci sono state nuovamente sollevate le preoccupazioni sulla deaziendalizzazione dell’ospedale Santa Corona e sulla perdita del Dea di secondo livello. Contro il piano sanitario hanno espressamente ribadito la loro contrarietà Gianmario Massazza, presidente del Distretto socio-sanitario Finalese e assessore alla sanità del Comune di Finale, ed il sindaco loanese Angelo Vaccarezza. Proprio contro quest’ultimo la dura critica di Antonino Miceli, consigliere regionale dell’Ulivo e presidente della Commissione salute e sicurezza sociale: “Vaccarezza ne esce sconfitto, con la sua strategia della tensione, ostinato a voler cavalcare l’onda del dissenso e della protesta”.
Il primo cittadino di Pietra Ligure, Luigi De Vincenzi, che si è detto “poco tranquillo sulle rassicurazioni della Regione”, si è astenuto dal voto.
A favore invece del piano si sono espressi il sindaco di Albenga, Antonello Tabbò, soddisfatto degli emendamenti che ha definito “migliorativi”, e gli amministratori di Magliolo, Albisola Superiore, Cairo Montenotte e Millesimo. A presiedere la riunione l’assessore savonese Lucia Bacciu.
Il direttore generale dell’Asl 2, Flavio Neirotti, ha ironizzato sui sindacalisti del Santa Corona che lunedì hanno protestato a Sanremo, bollandoli come “rappresentanza dei cantanti”. Poi ha rassicurato i sindaci del comprensorio finalese: “Santa Corona rimarrà sede di Dea, con le sue specialità. Abbiamo il tempo per organizzare bene il Trauma center, previsto per il 2009. Tra gli investimenti è previsto anche un elicottero a Villanova”. Nessuna necessità di cardiochirurgia, secondo Neirotti, che ha anche escluso trasferimento di personale a Savona.

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