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Melgrati rilancia il termovalorizzatore, Cassiano disapprova

Marco Melgrati (Alassio) e Domenico Cassiano (Villanova)

[image:5126:r:s=1]Alassio. Il sindaco di Alassio Marco Melgrati interviene sulla questione rifiuti e rilancia il progetto del termovalorizzatore ad Alassio previsto nel piano provinciale dei rifiuti della precedente giunta Garassino, e fortemente voluto dalla componente socialista della maggioranza e in particolare dall’ex assessore all’ambiente Piero Pesce (attuale assessore provinciale alla viabilità).
“L’amministrazione provinciale ha cancellato la previsione di un termovalorizzatore in Provincia di Savona”, afferma Melgrati. “Non si può pensare di procedere con ulteriori conferimenti alle discariche esistenti, che sono già sature. Lo dimostrano i livelli provinciali della raccolta differenziata, l’inefficienza dei sistemi di raccolta porta a porta, come dimostra l’esperienza di Albenga e la necessità dell’apertura di una nuova discarica che sicuramente per impatto ambientale è di gran lunga superiore rispetto ad un termovalorizzatore”, sottolinea Melgrati, che aggiunge: “Ribadisco la necessità di avere un termovalorizzatore nella nostra provincia e ribadisco la disponibilità di realizzarlo nel territorio del comune di Alassio. Questo termovalorizzatore potrebbe soddisfare le esigenze della provincia di Savona e della provincia di Imperia; potrebbe essere localizzato su un terreno già di proprietà del comune di Alassio in fregio al Rio Furioso, immediatamente alle spalle della collina che fa da spartiacque tra il territorio costiero e l’entroterra ingauno, immediatamente esterno all’uscita della galleria dell’Aurelia bis, verso Villanova. Questo impianto si troverebbe in posizione strategica anche dal punto di vista viabilistico essendo servito dall’autostrada e dall’Aurelia bis, consentendo ai camion per il conferimento dei rifiuti di non attraversare alcun centro abitato. Il vantaggio per la collettività sarebbe enorme ed il ritorno economico per i cittadini di Alassio è sotto gli occhi di tutti. Infatti, con il ricavato dell’energia elettrica i cittadini residenti non dovrebbero più pagare la bolletta dell’Enel”.
“Come consigliere provinciale – conclude Melgrati – mi impegno a portare nel prossimo consiglio un ordine del giorno per la modifica del piano dei rifiuti, nella consapevolezza di essere sostenuto da tutta la minoranza di centrodestra e dalla componente socialista che ha già dimostrato il suo dissenso all’amministrazione ponendosi fuori dalla maggioranza ancorché con l’anomalia dell’assessore Pesce che è rimasto al suo posto in giunta”.
L’idea era già stata avanzata da Melgrati la scorsa estate, suscitando la disapprovazione esplicita del vicesindaco di Villanova d’Albenga, nonché presidente del consorzio per il depuratore ingauno, Pietro Balestra. Il termovalizzatore infatti sarebbe collocato lungo il tracciato dell’Aurelia bis al confine con la cittadina aeroportuale, in un sito nella zona del Rio Furioso di proprietà del Comune di Alassio.
“Se si facesse davvero un termovalorizzatore dove dice Melgrati, a respirare la diossina e le altre emissioni inquinanti saremmo proprio noi di Villanova e delle altre località dell’entroterra” è la posizione di Balestra, cui fa eco quella del sindaco villanovese Domenico Cassiano: “La soluzione per i rifiuti non è quella del termovalorizzatore, ma quella della raccolta differenziata molto spinta, che consenta di fare compostaggio domestico e di ridurre quindi parte di rifiuti da inviare in discarica”.
“Il piano dei rifiuti della giunta Garassino, che aveva indicato la strada del termovalorizzatore per la soluzione del problema, non aveva individuato il sito – prosegue Cassiano – e nel caso la Provincia decida di andare avanti su questa strada, allora il sito dovrà essere scelto di comune accordo con tutte le istituzioni”.
In particolare, sull’ipotesi di un termovalorizzatore proprio al confine con Villanova d’Albenga, il sindaco Cassiano osserva: “I villanovesi hanno già contribuito all’intero comprensorio con la creazione di un centro di compostaggio quando nessuno lo voleva, inoltre Villanova si è fatta carico della realizzazione del depuratore per tutto l’estremo ponente savonese. Proprio per questo ci opporremo alla costruzione di un inceneritore a pochi metri dalla nostra città”. “Se poi – conclude il primo cittadino – qualcuno vuole costruirlo sulla spiaggia, non contrasteremo questo proposito. E’ troppo semplice fare azioni di politica ambientale sul territorio e poi scaricarne le conseguenze sui paesi limitrofi”.

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