Lettera al direttore

Considerazioni di Giorgio Magni sul Piano sanitario regionale

Scriviamo queste note, innanzi tutto per informare i nostri iscritti e simpatizzanti ed anche chi è in corrispondenza con noi, ed evidenziare quanto sta succedendo nel pianeta sanità in Liguria.
Abbiamo assistito, ieri 28 Gennaio 2008, al consiglio regionale monotematico su una mozione, presentata dalla minoranza del Consiglio regionale ligure, e, la prima impressione che abbiamo avuto è che siamo già in clima di elezioni, e quindi in clima di propaganda elettorale. Peccato che, in base a tale clima e situazione contingente, quelli che escono veramente battuti dalla sconfitta della minoranza consigliare ligure sono: i lavoratori e i cittadini.
Premettiamo per essere molto chiari e coerenti con le nostre impostazioni e scelte politiche, che non condividiamo la impostazione localistica di alcune forze politiche di opposizione alla Amministrazione regionale ligure. E’ bene dire tuttavia che la richiesta di riscrivere completamente il piano sanitario e di riordino della rete ospedaliera ligure; ci trova completamente d’accordo.
Tornando alla seduta di ieri del Consiglio regionale, ci è parso che, nonostante le contestazioni e i fischi all’indirizzo dell’assessore alla sanità Montaldo, principale responsabile del piano sanitario ligure; la giunta, con qualche contentino ai sindaci più attivi nella protesta, con poche o quasi nulle concessioni alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, vada pervicacemente avanti nella attuazione di un piano sanitario che a lungo andare consegnerà l’assistenza sanitaria ai privati;
come già si sta facendo in importanti settori dei servizi al cittadino.
La difficoltà a nostro avviso, per ottenere risultati concreti onde evitare di subire un riordino della rete ospedaliera e delle modalità della assistenza sanitaria pubblica ferocemente negativo, sta proprio nel fatto che, calmati i sindaci amici, nessuna forza politica di maggioranza, (con eccezione della consigliera Gasco dell’Udeur) pur non condividendo unanimemente il piano sanitario si adegui alla volontà della maggioranza del PD per non rompere i pur fragili equilibri di governo della Regione Liguria.
Noi dal nostro canto, essendo una formazione politica appena nata, nonostante la nostra presenza in tutta la regione non riusciamo ad incidere in maniera concreta, lo diciamo con molta amarezza, se si eccettua la informazione che diamo direttamente, distribuendo nostri volantini, visto che salvo rare eccezioni, la stampa locale si dimentica delle nostre comunicazioni, opinioni e presenze nella manifestazioni.
Con questa amministrazione regionale e quasi con tutte le altre istituzioni locali non valgono raccolte di firme, referendum (emblematico il referendum a Vado sulla piattaforma Maersk) che si oppongono a irragionevoli progetti.
Diciamo anche, purtroppo che in materia di assistenza sanitaria la componente della rassegnazione e del ragionevole timore fa si che i cittadini si adeguino e sopportino ogni tipo di percorso ad ostacoli per ottenere: esami diagnostici, cure e quanto altro, pur in presenza del personale medico paramedico e infermieristico di alto valore professionale presente nella assistenza sanitari pubblica in Liguria.
Qui da noi le lobbies i potentati interni: manager, primari, e amministratori pubblici, fanno a gara a danneggiare la fragile assistenza sanitaria pubblica.
Noi continueremo a sostenere le ragioni dei cittadini, in prima istanza dei lavoratori, cercando di informare, di contrastare ogni tentativo di minare l’assistenza pubblica, con la speranza che man mano tutti coloro che si rendono conto della deriva che questo piano sanitario propone facciano finalmente fronte comune per frenare lo smantellamento della assistenza sanitaria pubblica.

Giorgio Magni
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Savona “Bruno Luppi”

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