Cronaca

Garlenda, dai domiciliari al carcere per una lite con la convivente

[thumb:2529:l]Garlenda. Sfiduciato e “sfrattato” dall’ex convivente che gli aveva dato “asilo” per fargli beneficiare degli arresti domiciliari, un uomo di 45 anni, Enzo Campolo, originario di Garlenda ma abitante a Dolcedo, è dovuto tornare in carcere all’indomani di una feroce lite terminata a colpi di bottiglia da entrambe le parti.
Ieri i carabinieri della locale stazione, su ordine del gip del tribunale di Albenga, lo hanno ricondotto in carcere. Motivo, l’ex convivente quarantenne Patrizia Zuccolini, di Alassio, che lo accudiva, ha detto basta: non ne voleva più sapere di averlo in casa. Non avendo altro domicilio a cui appoggiarsi, per lui si sono così aperte le porte del penitenziario.
Enzo Campolo stava scontando una pena per fatti di droga. L’altra sera ha litigato con l’ex convivente. Il diverbio si è fatto furibondo ed è terminato a colpi di bottiglia (prognosi di 12 giorni per entrambi). Ad aver avuto la peggio è stato proprio l’uomo che ha riportato una ferita alla testa e al labbro. Campolo, pur ferito e insanguinato, non voleva saperne di farsi portare all’ospedale: temeva, in qualità di detenuto agli arresti domiciliari, di poter essere denunciato per evasione e pretendeva un un fax del magistrato che gli garantisse l’impunità. Solo dopo un’opera di convinzione durata un’ora i carabinieri gli hanno fatto intendere che il trasporto in pronto soccorso non avrebbe avuto conseguenze penali.
Campolo però non aveva nessun altro posto, se non quello della convivente, dove andare: di qui la revoca dei domiciliari ed il ritorno in carcere.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.